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Anche gli aerei fanno marcia indietro (ma non da soli)

  • Immagine del redattore: Filippo Busca
    Filippo Busca
  • 18 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 3 ago

Durante un recente viaggio in aereo, osservando le fasi di decollo dal finestrino, ho notato – forse per la prima volta con vera attenzione – un dettaglio apparentemente banale: anche gli aerei, prima di prendere il volo, fanno marcia indietro.


In quel momento ho pensato: "Ma guarda, anche questi giganti, simbolo per eccellenza del progresso e della spinta in avanti, iniziano spesso il loro percorso... facendo un passo indietro."


Aspetta, le cose non stanno proprio così, voglio spiegarmi bene..... Alcuni aerei hanno inversori di spinta che possono deviare il flusso d'aria per rallentare o, in alcuni casi, muovere l'aereo all'indietro. Normalmente, però, viene utilizzata una procedura standard chiamata Pushback ed è eseguita da un trattore aeroportuale che aggancia l'aereo e lo spinge nella direzione desiderata, permettendo così al pilota di avviare il rullaggio verso la pista.  Il pushback è preferibile per diverse ragioni: gli operatori a terra hanno una visione migliore dello spazio circostante, evitando ostacoli e danni a edifici o attrezzature; inoltre, la potenza dei motori in retromarcia potrebbe sollevare detriti e sabbia, danneggiando i motori stessi. 


Questa immagine mi è rimasta in testa. Mi ha fatto riflettere su quanto spesso, nel mondo aziendale e nei progetti di trasformazione digitale – soprattutto quando si parla di software gestionale – ci sia una resistenza profonda a fermarsi, a riguardare il proprio percorso, a fare “marcia indietro” per ripartire meglio.


Molte aziende vivono il cambiamento del gestionale come una corsa in avanti obbligata, spesso innescata da pressioni esterne: un fornitore che dismette una piattaforma, un competitor che cambia ERP, un commerciale che lancia il tormentone della “rivoluzione digitale”. E così si parte. Ma spesso senza una vera direzione.


Un gestionale è parte del motore aziendale. È ciò che collega processi, persone, dati, decisioni. E se il motore non è pronto, se il pilota non ha chiaro il volo, se la pista non è libera... decollare può essere pericoloso.


In un progetto di sostituzione del gestionale, fare marcia indietro può voler dire:

  • Mettere in discussione processi che si danno per scontati da anni.

  • Rivedere abitudini consolidate ma inefficienti.

  • Accettare di ricalibrare i propri obiettivi.

  • Raccogliere feedback reali prima di scegliere una tecnologia.

In altre parole, può voler dire prendere la rincorsa prima di spiccare il volo.


È un momento delicato, certo. Ma è anche un gesto di lucidità. Di consapevolezza.

C’è una forma di coraggio sottile nel dire: “Aspetta, forse dobbiamo fare un passo indietro.

Non è debolezza. È leadership.

Significa saper riconoscere che un cambiamento non può essere solo tecnico. Che prima ancora del software, serve una cultura pronta ad accoglierlo, dei dati pronti ad alimentarlo, delle persone pronte a usarlo.

 

✈️ Sì, anche gli aerei fanno marcia indietro.

Non perché non sappiano dove andare. Ma perché ogni decollo sicuro ha bisogno di:

➡️ spazio

➡️ direzione

➡️ controllo


E forse anche nei nostri progetti di trasformazione digitale dovremmo prendere esempio da loro: non avere fretta di decollare, ma piuttosto assicurarci che stiamo andando nella giusta direzione.


🙋‍♂️ Che dici, tu hai mai fatto il tuo pushback?


Con questo concludo e #restoinascolto.


 
 
 

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