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Quando la qualità non basta più: la vera sfida è costanza e tempi

  • Immagine del redattore: Filippo Busca
    Filippo Busca
  • 18 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Qualche settimana fa ero in visita in un’azienda. Durante la nostra riunione, il titolare riceve una telefonata. Non si trattava di nulla di riservato, così ho potuto assistere. Dall’altra parte della cornetta c’era il responsabile acquisti di un importante marchio della GDO, che, con la consueta determinazione, cercava di spuntare qualche ulteriore centesimo sul prezzo. La richiesta non sembrava inaffrontabile, probabilmente era consuetudine. La conversazione si chiuse in pochi minuti con un accordo amichevole.


Finita la chiamata, l’imprenditore si gira verso di me e dice una frase che mi è rimasta impressa:

👉 “Vedi Filippo, la qualità del mio prodotto è con tutta probabilità molto simile a quella di una azienda mia concorrente. Su questo territorio siamo bravi, è pieno di aziende serie che lavorano bene. La partita si giocherà sempre di più sul tempo e sulla costanza. Il cliente, e in particolare la GDO, premierà sempre chi gli dà sicurezza, qualità costante e in tempi più rapidi possibili.”

Quella riflessione mi ha colpito. Non è comune sentir dire a un imprenditore che la qualità del proprio prodotto non è “unica al mondo”. È più frequente (e comprensibile) sentire il contrario. Ma il punto che sollevava era lucidissimo: in certi mercati maturi, la qualità non è più un differenziale, è un prerequisito. Se non ce l’hai, sei fuori gioco. Ma se ce l’hanno tutti, non basta più.


E allora dove si gioca la partita? Sulla capacità di garantire qualità costante e tempi rapidi. Non una volta sola, ma sempre. Non una consegna fatta bene, ma una catena di forniture affidabili. Non un prodotto eccellente “ogni tanto”, ma la certezza che domani avrà lo stesso standard di oggi.


Ed è qui che entrano in gioco i processi e le tecnologie:

  • Una supply chain capace di reagire alle richieste della GDO.

  • Processi aziendali stabili, non basati sull’improvvisazione.

  • Sistemi informativi che permettono di avere visibilità e controllo in tempo reale.


Quella frase dell’imprenditore è anche un invito. Non basta “sapere” che la qualità è diffusa: bisogna attrezzarsi per competere sul terreno nuovo.

Ecco 3 leve concrete:

  1. Automatizzare i processi critici → meno variabilità, più stabilità e costanza.

  2. Investire sulla supply chain → tracciabilità, tempi certi, riduzione dei colli di bottiglia.

  3. Monitorare i dati in tempo reale → anticipare i problemi invece di subirli.


La qualità resta fondamentale, ma da sola non basta più. È come un biglietto d’ingresso: se non ce l’hai, resti fuori. Ma se ce l’hanno tutti, a fare la differenza sono la costanza, i tempi e la capacità di offrire certezze al cliente.


Un po’ come nello sport: non basta una grande prestazione isolata, serve continuità. La vera eccellenza non è l’acuto, ma la regolarità.


👉 E tu, ti stai attrezzando per giocare la partita su tempi e costanza?


Con questo concludo e #restoinascolto.


 

 
 
 

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